Elegia per un chiodo (di Giuseppe Lupo)
Che sia il buco della serratura in Prima e dopo di noi o la porta e la finestra nella Fuga degli dei o la finestra in alto nella Stanza delle nuvole, Gabriella Nube non si rassegna a fermarsi al di qua della materia narrata. Cerca un passaggio per un altrove, qualcosa che si spalanchi oltre l’aria rarefatta dei suoi dipinti e indichi un paesaggio di pace, un vocabolario di parole sussurrate. La mano che guida questa pittura non graffia, non violenta, non rovina. È come sospesa sull’abisso del silenzio che domina ovunque le scene dei paesi, di notte come di giorno, all’ombra dei...
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